Cicli Circadiani, Estivill, oppure let it be?


Non avevo letto tutto il libro Fate la nanna di Estivill. Ne avevo capito il senso ultimo: un bambino che piange nel lettino può (anzi, deve) riaddormentarsi da solo.
Più di un mese fa avevamo provato, con successo, a lasciare Ginevra sveglia nel suo letto, assicurandole un pò di compagnia ma senza MAI prenderla in braccio. Erano tempi in cui stava cambiando alimentazione serale e ritenevamo opportuno cominciare bene per non infilarci nel tunnel delle serate infinite.
Ma con Ginevra la messa a letto non ha mai rappresentato un problema.
Estivill, nel suo libro fate la nanna, consiglia ai genitori di lasciare i propri figli piangere nel letto fino a farli vomitare.
Le poche volte che Ginevra non si è addormentata subito, sono bastate un pò di coccole per risolvere la questione.

Piuttosto, a fare capolino nell'ultimo mese, complice il caldo, sono stati i risvegli notturni. Negli ultimi giorni si sono ristretti a 2 o 3, ma hanno avuto punte di 5 o 6 per notte, in alcuni casi prolungati per più di un'ora, con tanto di latte a orari improbabili :-)
Stranezze da bimbi piccoli. Ok, uno se ne fa una ragione, e finchè si tratta di alzarsi dal letto, far bere la propria figlia e tornare a letto, tutto nel giro di un minuto, non è poi la fine del mondo.

Oltre ai risvegli, nella stranezze di questo periodo ci sono gli orari diurni: colazione tarda, pisolino all'ora di pranzo, pranzo quasi a merenda, merenda come aperitivo...e poi giocoforza si riporta tutto alla normalità: si cena a orari normali e si va a nanna possibilmente entro le 22.

Stamattina, ultima stranezza: G ha rifiutato il latte a colazione, sbafandosi uno yogurt.

Ebbene, a cosa serve questo riepilogo dell'andamento sonno-pappa di Ginevra?

Mah, forse a fermarmi un attimo per riflettere: ora che so anche cosa sono i cicli circadiani (quello che conosciamo come orologio biologico), cosa credo di poter fare di più di quello che già stiamo facendo? Voglio un figlio-robot che mangia e si addormenta a comando? Voglio che sia tutto "perfetto"?

Una figlia che sorride, gioca, mangia e dorme è una figlia che sta bene. Di fatto è una figlia perfetta.
Punto. Non esiste "la normalità". Me la devo togliere dalla testa, questa normalità E' un concetto antico, da cestinare.
Ok, ho scelto...grazie blog che mi fai ragionare :-) let it be :-)
Lasciamo andare così com'è, senza forzare gli orari, che non è proprio il caso.

...e il giorno dopo mi sono ricreduto in parte sulla scelta fatta...

Commenti

Post più popolari