Oggi non è ieri

C'è un posto che Ginevra, nel suo primo anno di vita, aveva visto solo al momento della nascita e poi solo di passaggio per qualche visita di routine. Giusto per sapere se ci vedeva e ci sentiva bene. Poi i vaccini, e niente di più.
Il posto è genericamente chiamato ospedale. E oggi posso raccontarlo in modo diverso da ieri.

Ieri avrei potuto solo dire che dopo una notte insonne ci siamo presentati in Pronto Soccorso inviati dal nostro amico-pediatra (che fortuna ad averlo, un amico che di domenica mattina dopo la notte di lavoro passa a vedere come sta tua figlia...). Avrei potuto raccontare solo un'insufficienza respiratoria acuta, di una sospetta BPCO, di vene deboli che si rompono. Avrei raccontato solo di tubicini nel naso e aerosol ogni 3 ore. Di nasino secco, di tanta stanchezza, di un pianto di papà con figlia in braccio e mascherina a coprirle il viso. Un pianto stupido e genuino.

Oggi, beh... oggi è diverso. Oggi racconto una giornata senza tubicini, di un prelievo andato bene alla prima, di saturazione sempre sopra 96. Non è broncopolmonite (evviva), è un "broncospasmo". Cioè, i bronchi si chiudono e Ginevra fa fatica a respirare. Nulla su cui scherzare: anche se c'è sempre chi sta peggio, ora sappiamo che Ginevra è e sarà incline (almeno nei prossimi tre/quattro anni) ad andare in insufficienza respiratoria per ogni banale raffreddore. Roba che di norma si cura a casa, e che solo eccezionalmente raggiunge i livelli di questi giorni. E' una di quelle patologie che i genitori devono conoscere bene, per identificarne i segnali (il giugulo e la pancia che si muovono velocemente ad ogni respiro) e agire prontamente (l'aerosol è il primo intervento).

Però, oggi è una buona giornata, voglio pensare così. Valentina è riuscita anche a riposarsi un pò.
Una super-mamma. A volte mi sento così piccino rispetto a lei...il pensiero della buonanotte è per Lei, oggi, e poi per le nostre due bimbe.
Sogni d'oro amori miei.

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