Ginevra fa 23 mesi e...

...ed eccoci all'appuntamento con "tua figlia un giorno decide che non vuole più dormire nel lettino da sola". E non è ancora pronta per un fidanzato.

Capita a tutti? No tutti no, ma a molti, penso di sì.

Coincide con un cambiamento nella routine? Sì, esatto. Mia moglie tra pochi giorni riprenderà a lavorare e per rendere più lieve il distacco quotidiano stiamo lasciando spesso le bimbe alla nonna, nell'orario che tra poco diventerà quello lavorativo. Dopo due anni e mezzo di "pausa mamma", dopo due anni di vita insieme con Ginevra e poi 9 mesi con l'abbinata Ginevra-Adelaide. L'altro cambiamento, come avevo già scritto, è la nuova compagna di stanza, sua sorella, ma io non credo che questo comporti un disagio.

Ginevra è grande, ormai, siamo giunti in pratica ai due anni e la fase pre-nanna non è più il paradiso di prima: cena, lavaggio mani, venti minuti di giochi relax in sala, melatonina, buonanotte a tutti, e ciao ciao, ci vediamo domani mattina. In questo momento mi sembra solo un bel sogno.

Negli ultimi giorni la situazione è precipitata: se prima aveva solo qualche difficoltà a riprendere sonno durante la notte, ma bastava qualche carezza o 5-10 minuti in braccio, ora mostra una certa riluttanza anche nel momento in cui la portiamo in camera. E' qualcosa di nuovo per noi, perchè fino a poche settimane fa, quasi si buttava da sola nel lettino!.

Ieri sera e questa notte, il contrappasso definitivo. L'ho portata in camera dopo la solita routine ma ha cominciato con i "no". Poi pareva essersi tranquillizzata, ma al momento della messa a letto ha cominciato i pianti e i richiami. Sono uscito e rientrato dopo qualche minuto, e la scena si è ripetuta. Urla disperate.

Con la Dada da mettere a letto, c'è poco da fare... non possiamo far piangere Ginevra più di tanto. Sono due, hanno gli stessi diritti. E allora, di nuovo in braccio e alla fine, con la Dada ormai nel suo lettino, Ginevra è finita a letto con noi. L'intenzione era di riportarla poi in cameretta, come accaduto due volte con successo nei giorni scorsi, ma questa volta non ci è rimasta mai più di un'ora e mezza di seguito, col risultato che nessuno (tranne Adelaide...) ha dormito.

Uno può dire: beh, cosa vi aspettavate? Le avete dato una mano (tenerla in braccio), poi una gamba (metterla nel lettone per un po') e ora lei "pretende" il saldo: nel lettone ci vuole rimanere. Tutta-la-notte. Un'eventualità che non ci consente di dormire...insomma, il lettone lo abbiamo sempre visto come la peste, e di recente avevamo adeguato il pensiero, rivalutando l'opzione ma solo per "brevi periodi", il tempo di farla addormentare serenamente.

No, tutta-la-notte non ci posso pensare.
No, tutta-la-notte no.
No, lasciarla piangere per un po' no, non più di tanto.
No, riportare Adelaide in camera nostra e lasciar piangere Ginevra a sfinimento, no.

Andare per tentativi e prenderla come viene, sempre sorridendo. Sì.
Sì, anche se è tanto tanto facile dirlo e scriverlo.

Sono in un loop. Perchè in generale nel ruolo di papà, e soprattutto nel "coordinamento delle operazioni notturne", mi sentivo in grado di prendere decisioni, non importa se impopolari, dure, faticose.

Ora non ce la faccio.

Magari le prendo il pupazzo di Po, visto che me l'ha quasi "chiesto".
Magari ci inventiamo la scenetta di Poh che va a dormire e che vuole la sua compagnia.
Magari questo teatrino finisce e ci svegliamo la mattina dopo ed è tutto come prima.
Ognuno nel suo lettino senza troppe menate.
Magari.

Io ci provo. Vado a comprare Po.

Tao Tao.





ps: Ginevra fa 23 mesi e... auguri amore mio.





Commenti

  1. Non è per fare quella che la sa lunga, ma che non avere più la mamma a casa tutto il giorno, come è stata abituata da quando è nata, creasse scompiglio, mi pare il minimo. E meno male che in qualche modo lo fa sentire da subito!!
    C'è poco da fare, secondo me, se non avere pazienza. Il rientro al lavoro coincide necessariamente con un periodo di fatica, per tutti. E se prima il papà per mettere a nanna andava più che bene, ora, giustamente, la più grande, che si rende meglio conto di quel che avviene, vuole di più!! Va rassicurata, perché il mondo non sta crollando, ma con un giusto equilibrio. Come sempre, la prima regola è: non scomporsi. Se siamo tranquilli noi, per loro è più facile. E poi, io privilegerei qualche momento "tra donne", per lei e la mamma. Vuol sapere che non la sta perdendo: voi fateglielo vedere!!
    In bocca al lupo!!

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    1. Ciao Cristina,

      assolutamente vero è normale la manifestazione del disagio, ci mancherebbe, stiamo cercando di fare tutto come prima quindi pensare prima di tutto al relax, la pazienza a volte è mancata un po'.... ma so che è fondamentale, l'unico modo per rassicurarli...è vero.

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  2. ciao mi sn imbattuta nel tuo blog e lo sto leggendo ogni tanto...nn so se leggerai questo commento,perchè è ad un post datato...ma nn capisco perchè date la melatonina a Ginevra?mi è sembrato di capire nei post precedenti sin dalla sua nascita che fosse "una bimba perfetta" nel ritmo sonno veglia e sinceramente informadomi da pediatra, omeopata, specialista,farmacista e chi più ne ha più ne metta ho capito che la melatonina nn è proprio ideale per i nani così piccoli.boh.scusa l'intromissione.ah scusa, sn mamma di un 21mesenne che ogni tanto mi fa ammattire cn i risvegli notturni.anna

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    1. Ciao Anna, menomale che ci sono le notifiche dei commenti, così riesco a rispondere alla tua domanda anche se il post è "datato" :-)

      Abbiamo cominciato a dare la melatonina a Ginevra quando aveva poco più di un anno, ovvero in coincidenza della nascita della seconda figlia (Adelaide). Ce la propose il pediatra e poi mi informai meglio: da quanto ho capito, la melatonina è un ormone che regola i ritmi sonno-veglia e dunque è una sostanza naturale. Attualmente la stiamo dando una volta la sera e siamo in fase di decrescita (una goccia in meno ogni mese), per non interromperla bruscamente in modo che il corpo si "riabitui", diciamo così, a produrla da solo (ammesso che il corpo abbia mai smesso: non sapremo mai se abbiamo dato la melatonina inutilmente alle nostre figlie, ma non ci abbiamo rinunciato perché da lì in poi le cose sono andate "meglio".

      Perchè abbiamo cominciato? Perchè i risvegli erano una costante e abbastanza "violenti", con pianti disperati, e in quel periodo, con un'altra neonata in casa, dormivamo proprio pochino. Poi, abbiamo cominciato a darla anche ad Adelaide ed è diventato una sorta di rituale (la chiamiamo "la dolcezza").
      Se continui a seguire il blog, in autunno (quando dovremmo dismettere la somministrazione :-D ) saprai cosa succederà...:-)



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