Sulle ali di papà (e del Maestro Ray)


Riemergo da una settimana a casa, cercata, voluta, per dare "respiro" alla nonna ("ti diamo un po' di ferie" :-D ) , per vedere com'è la realtà nello stare a casa tante ore e un po' di giorni consecutivi da soli con due bimbe. E che dire, si trotta, quando non si galoppa, tra cose da fare affinché la casa non si trasformi in una grotta, e cose da fare per mantenere sane e salve le nane. Non riesco a fare un post organico, quindi vado di punto elenco, pure disordinato, per raccontare cosa è successo negli ultimi giorni...

  • Ginevra ha avuto il quarto broncospasmo della sua vita, a oltre nove mesi dal precedente. Me ne sono accorto mercoledì mattina, e fortunatamente un giorno e una notte di aerosol intensi hanno avuto effetto. Quando l'abbiamo portata alla visita di controllo il respiro era tornato alla normalità. Ci è stato prescritto un poco utile antibiotico visto le "brutte tonsille". Bah. L'importante è che sia guarita. Fare la "tripletta" di aerosol, colto all'improvviso, da solo a casa con entrambe, con l'esigenza di fare presto, sapendo che il tempismo è importante...no, nessun problema, solo un po' di adrenalina nelle vene.
  • Altra dose (di adrenalina), rientrando a casa con le piccole, dopo un pranzo coi nonni. Interno giorno, Ascensore. Saliamo. La porta dell'ascensore è scorrevole: di solito guardo sempre dove ha le mani Ginevra, questa volta no. E dove aveva le mani Ginevra? Sulla porta dell'ascensore. Arriviamo al piano e la porta si apre...a metà. Il tempo di chiedermi cosa succede ed ecco l'urlo. Mi giro, e vedo il pollice di Ginevra incastrato nelle porte. Svengo un attimo, poi mi riprendo ed estraggo il dito. Strilli, strilli, Dada fa la bravissima e continua a dormire nel passeggino. Ginevra è in lacrime, ma non vuole ghiaccio. Andiamo a giocare con l'acqua. Guardo il dito. Non si gonfia, non è rosso, non è nero, non è blu. Ginevra si calma, ride. Vorrei chiamare qualcuno per esultare: evviva, non è successo niente!
  • Ancora adrenalina: Adelaide ha attivato due volte il radar "vado alla ricerca del pericolo": una mattina l'ho trovata in sala con dei resti di salame piccante (ingrediente principale delle pizze paterne) in bocca. Non avevo ancora passato Roomba. La mattina seguente, era per terra col dito in bocca, niente di grave, ma a fianco a lei, in terra, un pezzettino di vetro. Il dubbio che nel dito in bocca ce ne fosse un altro. No, non c'era. Che bello avere figlie che ci vedono bene...
  • Niente adrenalina (solo qualche fastidio e un po' di irritabilità) dopo il vaccino di Adelaide (terza e ultima dose di esavalente). Solo un piccolo dubbio: farla vaccinare anche se lievemente raffreddata? Noi, dopo consulto, abbiamo optato per il sì.
  • Nemo sta diventando l'eroe di Ginevra. Anzi, il vero eroe è il maestro Rey ("maetto"), cioè la razza co-protagonista del cartone. I teletubbies, fortunatamente, sono un lontano ricordo.
  • Stare a casa a prendersi cura delle bimbe, giocare con loro, è fichissimo: se si dorme poco la notte, un po' meno. Abbiamo avuto due o tre notti un po' strane, con svariati risvegli e addormentamenti difficoltosi. Ma certi momenti strappano sempre un sorriso, anche alle 5:30 am. Ginevra che si alza dal lettone, mi scrolla e mi dice: papà alzi, atte (papà, alzati, voglio il latte). Ah, a proposito: Gin fa le frasi (senza verbi). Sua sorella invece prova a dire papà ma dice "cacao". Sono dolce, ma non così tanto...
  • Adelaide cammina tenendosi ad una mano sola. Lo fa da qualche giorno, la mamma lavoratrice l'ha "scoperto" ieri. Non gliel'ho detto, ma mi sono sentito in colpa per non averla resa partecipe della novità. Ci sono cose che non ci diciamo, ci sono periodi in cui ci diciamo più cose brutte che belle. Se il programma del weekend sarà confermato, fare "i fidanzatini", sono certo, ci aiuterà ;-)
  • A proposito di "fare i fidanzatini". Poter contare sull'aiuto dei nonni è meraviglioso, e dall'esterno muovere loro alcune critiche potrebbe apparire peccaminoso, irrispettoso, vergognoso. Eppure, anche quando sbagliamo, anche se sbagliamo, i genitori siamo noi. Minare l'autorità di un genitore agli occhi dei figli, anche facendo la cosa giusta...anche in buona fede...io ho detto no, che non va bene, non va bene tenere una linea di comportamento opposta a quella presa da un genitore. L'ho detto, e sono stato capito (almeno credo, nonostante i miei modi bruschi). Volersi bene è anche questo. Manifestare un contrasto e poi bersi un cicchetto, o ridere per un pigiama buffo. Grazie nonni, grazie davvero.

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