Io, vaccino. Anche se.

Questa non l'ho raccontata, finita in mezzo ai complemalanni degli ultimi giorni.
Sabato scorso sono stato ad un convegno del dottor Serravalle, noto nell'ambiente medico-genitoriale come un contestatore dell'attuale politica vaccinale in vigore nella parte di mondo benestante, cioè la nostra.

Informarsi, sempre. Nonostante il periodo dei vaccini per noi sia quasi del tutto passato (manca MPR per Adelaide e forse varicella per Ginevra), con questo spirito, un misto curiosità e voglia di confrontarsi, ho affrontato le due ore dell'evento (quasi tre con la coda - avvincente e un po' velenosa - delle domande e risposte) organizzato molto diligentemente da una giovanissima ostetrica libera professionista di Genova.

Senza pregiudizi, da genitore super-vaccinatore, ho visto scorrere grafici, dati e parole che ad ogni angolo mettevano in dubbio l'utilità, la scientificità e la sicurezza dei vaccini che oggi vengono iniettati nei corpi dei nostri figli.

Per il dottor Serravalle, i principali difetti nell'attuale modus operandi sono sintetizzabili nei seguenti punti:

  • troppi vaccini: contando "obbligatori" e facoltativi, il sistema immunitario di un neonato, nei suoi primi 15 mesi di vita, viene scombussolato da quasi 30 vaccini (ovvero virus "innocui"). Un tempo esistevano vaccini solo per malattie gravi (vaiolo polio difterite), oggi si vaccina anche per le comuni gastroenteriti (il famigerato rotavirus - noi lo abbiamo fatto fare a entrambe le nostre figlie) e si "spingono" anche vaccini con livelli e percentuali di protezione estremamente variabili (ad esempio, l'influenza).
  • pochi test: l'industria medico-farmaceutica ci dice che i vaccini sono sicuri, ma non vengono eseguiti test e verifiche successive alla somministrazione, se non nel medio-lungo termine, nemmeno nel breve. Tanto da minimizzare, se non oscurare, i casi di reazioni avverse.
  • informazioni scarse: le asl e in generale i medici-pediatri, tendono a fornire pochissime informazioni riguardo ai rischi - esistenti e provati - dei vaccini, cercando di rassicurare, o di spaventare, i genitori che si pongono dei ragionevoli dubbi.
Tutto questo porta, in breve, soldi - tanti - nelle casse delle industrie farmaceutiche (si pensi all'H1N1) e futuri malati nel mondo, perché i vaccini sconquassano il sistema immunitario e lo rendono più fragile, proteggendo per lo più da malattie che si stavano estinguendo già prima dell'introduzione dei vaccini stessi. La frase chiave del convegno e del trattato secondo me è questa: "in trent'anni di esperienza posso dire che mediamente i bambini non vaccinati sono più sani di quelli vaccinati". 

Ipse dixit, ma se l'esperienza personale è, alla fine dei conti, quella che conta di più per sostenere tesi generali e valide per tutti, non so quanto si possa andare vicini alla verità. Forse la si può accarezzare, scostando un po' le tendine di omertà delle industry vaccinali. Ma non la si può raggiungere, questa verità, e infatti il dottor Serravalle non pretende questo: innanzitutto vorrebbe meno miti ("i vaccini sono sicuri, sempre") e più realismo ("i danni da vaccino potrebbero esistere: voglio capirci di più"), e in questo non si può essere che concordi.
Trovo quindi che vi siano alcuni elementi meritevoli in quanto esposto dal dottor Serravalle. Anche se.

Credo anche io che i medici tendano a minimizzare i rischi dei vaccini: ma del resto, tendono a farlo con tutti i farmaci!

Credo anche io che le informazioni fornite dalle asl siano insufficienti...vorrei firmare un foglio in cui vi siano scritti chiaramente i rischi da vaccino, le reazioni avverse, gli ingredienti del vaccino somministrato, ecc...insomma, dovrebbe essere chiaro a tutti che i vaccini sono farmaci e come tali vanno trattati; ma dopo tutto questo, credo proprio che rifarei le stesse scelte, ovvero farei vaccinare le mie figlie. Anche per il rotavirus.

Credo anche io che il vaccino per l'influenza sia completamente inutile (infatti non abbiamo fatto vaccinare le nostre figlie).

Credo, infine, che continuerò a sostenere una tesi pro-vaccini, ovvero consiglierò - da parte mia - di vaccinare piuttosto che no.

Anche se: ben vengano i medici, gli specialisti, gli esperti che mostrano certi lati, spigolature, facce spesso semi-nascoste di una quotidianità che ci viene venduta troppo semplicisticamente.

Informarsi, sempre.
Ma scegliere liberamente.
Quindi, lungi da me fare pubblicità, una lettura a questo libro si può anche dare...


Commenti

  1. ciao Massi , ottimo articolo, hai centrato i tre punti essenziali di quanto sostiene il dott. Serravalle. per il resto, giustamente ognuno deve fare secondo sua coscienza, fermo restando che le informazioni dovrebbero essere sempre a disposizione dei genitori, in particolare sul fatto che il sistema immunitario dei neonati è squilibrato e quindi più suscettibile a eventuali danni da vaccino, di qualunque entità essi possano essere. Grazie per l'articolo!

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