Castigat ridendo mores



Ieri Ginevra ha accudito il suo "bimbo".

La sorellina è un periodo che non si fa pastrugnare troppo - raffreddata e un po' insofferente - quindi la primogenita ha dovuto concentrare le sue attenzioni sul suo bambolotto. Gli ha dato da bere, gli ha fatto fare il ruttino, l'ha messo a dormire - io ero in cameretta e mi ha intimato: "fuori, fuori!". :-)
Ha spento la luce, chiuso la porta e acceso l'angel care. Una mamma in miniatura.

Dopo qualche secondo lo ha "sentito" - meravigliosa, l'immaginazione dei bimbi... nella testa hanno un mondo - ed è tornata in cameretta a riprenderlo. Visto che era quasi pronto da mangiare, l'ha portato in cucina sistemandolo sulla sedia.

Ha fatto tutto da sola, ieri. Anche dopo cena, ha continuato a giocare da sola, trasportando i lego dalla camera alla sala e facendo costruzioni evolute - non più solo torri e pile ma "oggetti".

Mi è sembrata vicinissima ai tre anni.
Quei tre anni in cui spero che si possa dialogare di più, e non solo sgridare per "segnare il territorio".

Come ieri sera, che faceva le bizze a tavola. Le ho fatto sentire la voce del papà e ha smesso di piangere, portandomi un giochino come a chiedere scusa. Così, ci siamo ritrovati a ridere insieme.
Talvolta ho l'impressione che abbia quasi il desiderio di essere sgridata, di sapere che i suoi genitori ci sono e sono loro, noi... noi che facciamo le regole. L'avevo letta da qualche parte, questa necessità, per i bimbi, di percepire la fermezza dei genitori. Mi sembra un discorso che fila: l'amore non è assecondare, è proteggere ed educare.
E l'educazione, a volte, passa anche dai NO. Che non devono avere strascichi, ma essere netti.

Sono convinto che se ieri l'avessimo assecondata nel suo pianto, la serata sarebbe andata male, avrebbe reiterato i capricci, confusa dalla nostra "debolezza".
Invece è filato tutto splendidamente.
E io, ora, non ho più paura di alzare un po' la voce, all'occorrenza.
Perchè le mie figlie un giorno saranno madri, e ameranno i loro figli, che non saranno più bambolotti di plastica: ricordando l'educazione ricevuta, li sgrideranno ad alta voce, ma senza mai dimenticare il sorriso.
Castigat ridendo mores.

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