Un post con tanti titoli e un solo nome: Vacanze!

Gli ultimi passati sono stati giorni che mi porterò dentro a lungo, ma dei quali farò fatica a ricordare tutto. Già adesso, nella versione di questo blog che più assomiglia ad un diario, molti singoli frammenti mi sfuggono. Succede perchè le vicende familiari si sovrappongono, si mescolano, e le bambine producono: azioni, parole, conseguenze... sono enciclopedie non ancora scritte che ogni secondo si aggiornano.

Nel racconto, parto subito da quel che doveva essere e non è stato: un weekend insieme ad una famiglia "molto larga". Nell'intimità che non voglio dare in pasto al pubblico dominio dico solo: forza ragazzi! Speriamo che tutto vada bene, anche se conoscendovi, un bene da qualche parte sicuramente lo troverete.

Dunque, per cause esterne, abbiamo rimodellato - in parte - la nostra prima vacanza primaverile, durata il tempo di tre giorni e mezzo e lo spazio indefinito di piccoli pezzettini di cose.

Il sole di Mantova e di Valeggio sul Mincio, che ha vestito i nostri corpi e i primi due giorni di viaggio. Stare fuori senza giacche, cappello e sciarpa è quello che noi chiamiamo libertà.

Le sane dormite in camper, al calduccio con il freddo messo all'angolo e lasciato fuori. Temevamo il peggio, viste le temperature notturne (il nostro non è un camper coibentato per l'inverno) e invece ci siamo sempre svegliati la mattina belli caldi e riposati.

Gli animali della fattoria che ci ha ospitati la seconda notte: un cinghiale ("che sta nel fango"), quattro daini ("quello gande ha le conna"), due capretti, un'asina. E poi Terry, il pastore maremmano che stava per travolgere le due mini-avventuriere con la sua mole e invece è diventato un fedele amico, tanto da guadagnarsi il saluto della Gin (Teeeiiiiii, rigorosamente senza erre). Ricordiamo anche le anatre del Mincio e i tentativi di Ginevra di nutrirle con delle pietre. Nel Mincio, per altro, è finita pure la palla della andoia (Sampdoria), e io ho dovuto promettere (a me stesso) che ne comprerò un'altra...ora che sta imparando a capire per quale squadra tifiamo, e ogni tanto canticchiamo i cori da stadio, devo battare il ferro e trasformare Ginevra in una blucerchiata al 100%.

Il massacrante divertimento di una giornata in piscina: a sera, travolti dalla stanchezza, tutti a letto alle ore 20 e undici ore di nanna ininterrotte. Ginevra aveva tentato anche di dormicchiare durante il giorno (in mezzo ai giochi) desistendo dopo pochi minuti: troppi bimbi con cui interagire, troppe novità da scoprire.

Adelaide. Perchè la visione Ginevrocentrica del nostro mondo sta per essere demolita...fino a ieri era soltanto Ginevra a parlare, a mangiare da sola, a interagire con gli altri, a rendersi autonoma. Per dirne due che mi vengono in mente: si mette le scarpe da sola e mette a posto le posate dalla lavastoviglie al cassetto. Se pensate che sia sfruttamento minorile, venite a vedere come si diverte! Ma adesso, come dicevo, non è più lei grande e Adelaide neonata. Ora sono quasi pari. Anche la Dada ora ha il suo vocabolario (devo annotarmi le nuove parole per non perderle), anche lei fa buon uso della forchetta (se e quando vuole), anche lei si fa capire benissimo, e anche se non mette a posto la lavastoviglie, esegue semplici missioni da brava soldatessa. Quando la mando alla ricerca dei suoi ciucci sparsi per casa torna sempre con qualcosa in mano. Magari una ciabatta, ma l'importante è l'impegno!

L'agio della mamma in vacanza. Sarà stato il sole dei primi giorni, sarà stata la sensazione di essere in vacanza anche noi due e non solo essere in giro a trasportare passeggini e cambiare pannolini, ma questa è stata anche una sua vacanza, nel vero senso del termine, ovvero assenza dal lavoro e non dal congedo di maternità. Purtroppo, credo che il lunedì in cui stiamo per tuffarci sarà un vero lunedì.

Cosa dimentico? Che Ginevra ha fatto un po' di acquagym (ritmando ad alta voce "un due tre"!); che Adelaide ha fatto l'altalena dei grandi, che ho fatto alcune foto da turista e non solo primi piani di figlie :-) ; un prato di margherite, sfondo di una delle poche foto in quattro; il piacere di guidare fuori dall'autostrada e senza orologio; che prima di partire siamo andati a trovare il nuovo arrivato Alessio! (dovevo ricordarlo anche ufficialmente sul blog); che la Dada si mette le dita nel naso e dice "cacca"; che Ginevra quando non riesce a fare qualcosa mi dice "fai tu, gande, pace" (fai tu che sei grande e sei capace)... ma, tornando all'esordio, non posso ricordarmi tutto... cercherò solo di far tesoro di quello che non mi scordo. E le foto, sì, le foto aiutano tanto. Eccone un po'...











Commenti

  1. Buongiorno! Complimenti per la famiglia, la recensione, e la voglia di andare in giro in camper e condividere le esperienze....
    Mitico!
    Posso chiederti in quale fattoria siete stati ospiti?
    Grazie

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    Risposte
    1. SIamo stati ai Castelli di Roccaforte, a Roccaforte Ligure, ma ne abbiamo visitate molte altre col camper e se guardi nei post "camperistici" del blog dovresti trovare altre informazioni. Anche su bimbi&viaggi avevo scritto un post dedicato ai viaggi in camper...http://www.bimbieviaggi.it/2013/03/30/in-camper-con-bambini-in-attesa-di-volare-di-nuovo/

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