Ciao.

Non ti conoscevo, perché non si può dire di conoscere una persona avendola vista due volte per un totale di tre minuti scarsi.

Ho saputo solo oggi, oggi che non ci sei più, quanti anni avevi, dove vivevi, e che avevi moglie e figli.
Quindi eri un giovane papà, come me.
O per dir meglio... sei ancora, un papà: perché quello che in questa vita hai sicuramente potuto e voluto insegnare, trasmettere, passare, inculcare, tramandare alle tue creature, rimarrà in loro.
E in quei pezzi di memoria vivrai anche tu, perché l'eredità morale di un padre non muore mai.
L'eredità di un padre è eterna.
Volevo, nel silenzio del mio blog, dirti ciao, e augurare un bene enorme alla tua famiglia, affinché possano, in un futuro, poterti conservare nella scatola della memoria anche con un sorriso lieve, e non soltanto con il necessario dolore dell'immediato.
Volevo dirti ciao da qui, bagnando anche io con una lacrima questo tempo che sfugge e che ci appare così privo di senso.
Che la terra ti sia lieve, papà Fabio.


Commenti

  1. Mi unico a questo tuo bellissimo post per salutare un collega, Fabio, che ci ha lasciati improvvisamente ma soprattutto ha lasciato moglie e figli e, da mamma, non ho potuto fare a meno di piangere. Ciao Fabio.

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    1. Ciao...mammaRiccia :-) benvenuta sul blog, purtroppo commentando parole che non si vorrebbero mai scrivere. Grazie per la tua testimonianza

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