Come va l'asilo?

 
Prima che Ginevra cominci la scuola materna - giovedì si parte! - e quindi prima di un post interamente dedicato al suo "pimo giorno", e quindi prima che qualcuno dica che qui sul blog c'è sproporzione di trattamento tra le due figliole, sarà meglio scribacchiare qualcosa sui primi giorni di Adelaide all'asilo. Sì, qualcosa ho già detto, qui e qui, ma sono passate due settimane dall'inserimento e qualcosa in più è successo.

E' successo, proprio oggi, che Adelaide ha abbracciato la maestra. Pur essendo arrivata sulla porta dell'asilo un po' contrariata - e sull'orlo del pianto con i suoi tipici nooo nooo - quando ha visto la maestra è passata dalle mie braccia alle sue, l'ho salutata filando via come un ninja e non ho sentito né pianti né lamenti. Tutto tranquillo, come il giorno prima, che l'avevo lasciata sull'uscio e lei, autonoma, si era incamminata verso i giochi. Settimana scorsa, invece, aveva quasi sempre pianto al distacco, diversamente dall'inserimento, durante il quale non aveva manifestato il minimo problema. Un'altalena di sensazioni contrastanti in una testolina di 20 mesi scarsi.

E' successo - e succede - che Adelaide mangi tutto e bene, chiedendo il bis, anche all'asilo, esattamente come fa a casa. Il legame col cibo è molto solido.

E' successo - e succede - che Adelaide faccia la nanna all'asilo, nei letti montessoriani, in un ambiente nuovo. Forse si addormenta anche meglio che a casa, la sera!

E' successo - e succede - dirsi e pensare che è strano uscire di casa, portarla all'asilo e poi andare in ufficio. Non ci siamo abituati. Per molti genitori, all'alba dei due e tre anni, portare i bambini all'asilo è ormai un abitudine consolidata. Per noi no. Noi, al massimo, le lasciavamo in casa con la nonna, ma uscivamo dalla porta da soli. La questione del trasporto non si era mai posta, e devo dire che per adesso - salvo le complicazioni per tirarsi su dal letto mezz'ora prima del solito - fila tutto liscio. Ci alziamo, colazioniamo, svegliamo Adelaide, fa colazione anche lei, ci vestiamo e via.

Poi, piccolo tragitto macchina+camminata, condito da alcuni piccoli momenti ripetuti: apre lei il cancello del box con la tessera, suona lei il campanello dell'asilo, e lungo il tragitto ci aspettano sempre i piccioni, e - udite udite - un misterioso cane che domme - che io non ho mai visto, ma che da quanto ho capito sta sul poggiolo di un palazzo.
E' la fantasia dei bimbi, baby.
Quella che non bisognerebbe mai perdere.


Commenti

Post più popolari