Sembrava la fine del mondo (e invece è solo l'autunno)


Eh, già. Sembrava la fine del mondo e invece è solo l'autunno.
Fa soltanto un po' più fresco e a volte diluvia, e anche se sto continuando a uscire imperterrito solo con la maglietta della salute e una camicia, credo che a breve dovrò ributtarmi sulle spalle una giacca.

Oltre a parlare del meteo e del cambio di stagione - quand'anche tutto, sopra la crosta, appare fermo e levigato dalla routine, sarebbero tante le cose da dire.

Che Ginevra sta mettendo in scena la sua piccola "ribellione", al tramonto dei due anni, dimenticandosi un po' troppo spesso di fare pipì nel posto giusto (il gabinetto). E' un modo per segnare il territorio e dire "ok, ho accettato la scuola materna, e tutto sommato mi diverto, le maestre mi vanno bene e il cibo è accettabile, i compagni di classe mi stanno pure simpatici, ma sappiate, cari genitori, che non la passerete così liscia".

Che Adelaide sta andando all'asilo col sorriso. Oggi si è tolta da sola le scarpe, le ha sistemate, l'ho aiutata a mettersi le ciabatte e poi mi ha  preso per mano per portarmi (anzi, per portarsi) nella stanza dei giochi; ha sorriso alla maestra quando l'ha vista, e manco mi ha salutato. Son soddisfazioni.

Che Ginevra ieri a scuola ha fatto uno dei suoi show, nascondendosi sotto al tavolo con dei pennarelli e colorandosi ogni zona del corpo non coperta da vestiti. Ci hanno detto che ha fatto la matta perché poi non si voleva lavare (ma dai), ma è bastato ignorarla (ma ridai) perché smettesse. Il palcoscenico le piace, non c'è dubbio. E' una di quelle bimbe che alle soglie dei tre anni dice a suo papà "vatti a cambiare i vestiti, furbone!", oppure "io corro più veloce di te!". Cose così, che ti predispongono per un futuro da diventare matti  intenso.

Che Adelaide comincia a capire che anche lei , e non solo Ginevra, può fare scherzi, può far ridere, può essere più grande di quello che dice la sua carta d'identità. Ieri cercava di imitarmi quando faccio un certo gioco (non posso dire quale altrimenti rischio il divorzio!). Si diverte a entrare e uscire da una stanza all'altra per farci le sorprese, ride come una matta quando la sorella fa qualcosa di strano.

Che entrambe stanno ad ascoltare le storie. Brevi, però.

Le storie serali sono dei bignami, tipo così: c'erano una volta tre porcellini, il lupo soffiò sulle case di paglia e legno, invece quella di mattoni non andò giù, provò a passare dal camino ma sul fuoco c'era un grande pentolone e cadde dentro l'acqua bollente, scappa furbacchione gridarono i tre porcellini, buonanotte.

Poi ci sono le storie educative, tipo la bambina che non si lavava i denti e un giorno le caddero tutti, o la storia degli animaletti invisibili (i microbi) che se non li laviamo via ci entrano anche nella pancia e poi sono guai. Storie che assomigliano più a macabre sentenze, ma che sembrano funzionare.

E noi?
Io, e Lei?
Io e Lei stiamo cercando una strada nuova, un nuovo progetto, tra qualche piccola tempesta.
Eh, già. Sembrava la fine del mondo, e invece è solo l'autunno.

Intorno irripetibili colori e silenzi 
e foglie cadute...



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