La Befana vien di notte (e si porta via i ciucci)

Una foto "storica"...l'ultima con un ciuccio!


Io l'ho detto quasi per scherzo.
Ginevra, se vuoi possiamo mettere i ciucci dentro la calza della Befana, e lei può passare a riprendersela.
Mi aspettavo un "no, dai" oppure un "li voglio tenere ancora un po'". Risposte che già ci aveva dato in precedenti tentativi, morbidi e rimasti incompiuti, giusto per vedere l'effetto che faceva.
E invece mi fa: "ok, papà, basta ciucci".
Ah. Brava! Davvero? Sei sicura?
Le ho fatto ripetere il concetto circa 107 volte: quindi nemmeno di notte (lei ormai li usava solo per dormire), quando vai a nanna niente ciucci? Sì, papà, niente ciucci, la Befana li porta ai bimbi piccoli.

Cazzarola, è proprio seria ed entusiasta...talmente tanto da trascinare anche la sorella in questo giochino. Dunque, calze alla mano, infiliamo dentro tutti i ciucci. Prima Ginevra, poi Adelaide. Quest'ultima però ha un ripensamento, l'ultimo ciuccio - ne avevano più d'uno - le rimane attaccato alla mano. Uno solo tengo.
Uhm. Chiediamo a Ginevra, se lei è d'accordo. Sì, lo è. Adelaide è più piccola, ne può tenere uno. Wow. Non mi sembra nemmeno vero. Tutti i ciucci tranne uno sono nelle calze della Befana. Le rimettiamo dove le avevamo trovate la mattina, così la vecchietta scopamunita al suo ritorno potrà ritrovarle facilmente. La giornata passa tranquilla, Adelaide non perde d'occhio il suo ultimo preziosissimo ciuccio, con lo stesso atteggiamento protettivo di Gollum; Ginevra non fa una piega, anche durante il sonnellino pomeridiano...non li nomina nemmeno.

Arriva il momento della nanna. Le calze non sono più al loro posto, la Befana è passata. Aspettare che passasse la notte poteva creare turbanti. Ah ah, bimbe, è passata prima mentre giocavate. Ciao ciao ciucci!
Ginevra sembra convintissima e tranquilla. Ok, i ciucci non ce li ho più. A dire il vero c'è una piccola crisi d'astinenza, con tentativo di portar via alla sorella l'ultimo ciuccio di casa. Tentativo mal riuscito e comunque scherzoso.

Andiamo in cameretta. Buonanotte, pannolino, storiella. La vedo che è bella vispa, troppo, ma ad ogni modo si sdraia ripetendo il concetto: i ciucci non ce li ho. E ride. Le ricordo che il giorno dopo ricomincia la scuola e quindi deve fare una bella nanna. Spengo la luce e parto con la storia.
La solita. C'erano una volta i tre porcellini...
No papà, spiddemman.
Ok, spiderman che non funziona la ragnatela e cade nell'acqua bollente bruciandosi il culetto. (le nostre storielle della sera sono argute rivisitazioni delle classiche...).
Passa qualche minuto. Ma papà...io...
Ecco...adesso mi chiede i ciucci.
...non ho sonno.
Ma come non hai sonno amore, hai fatto tre sbadigli che tra un po' partiva la mascella. Forza, che è già tardi, se non dormi domattina non arriva e non puoi andare a scuola a giocare con i tuoi amichetti.
Ma io non ho sonno, torniamo in sala.

Era già successo, sporadicamente, che non si addormentasse, e questa è una sera troppo importante per forzare la mano. Ha vissuto 3 anni addormentandosi con un ciuccio in bocca e tanti altri ciucci in mano, c'è bisogno di tanta pazienza.
La riporto in sala, ricordandole di fare silenzio perchè Adelaide dorme già.
La scena si ripete due volte, e quando penso di avercela fatta, dopo aver fatto bruciare il culetto di spiderman un sacco di volte, e aver spolmonato il lupo dei tre porcellini, esco dalla cameretta... passa qualche secondo e giunge il richiamo...
Papààààààààààààààààààààààààà
Rientro. Lo so...adesso mi chiederà i ciucci.
E invece no. Mi dice perchè te ne sei andato?
Ma amore, guarda, perchè delle volte vorrei dormire, sai com'è. Sono le 22:30 e nelle ultime settimane non abbiamo dormito molto. Arrivano colpi di tosse a turno da mia moglie e da Adelaide e so che non sarà una notte facile. Ma non voglio mollare sui ciucci, perchè liberarsene è una figata pazzesca, un passo avanti verso la crescita. Tengo duro, anche perchè lei non me li chiede! Anzi, si alza dal letto e gironzola per la cameretta. Accende un gioco, che fa rumore, e dallo sguardo capisco che sa di aver sbagliato. Mi dice impaurita...spegnilo! Lo spengo ma ora ho una carta da giocarmi...posso diventare più serio perchè lei ora è in torto e sa di esserlo. Non la sgrido, ma la riporto nel letto e ricomincio a raccontare la storia consueta. Ormai i tre porcellini originali sono sepolti, praticamente è la storia dei loro pronipoti. Arriva il lupo, casa paglia, casa legno, casa mattoni, passa dal camino, brucia culo, scappa via, felici e contenti.
Ginevra si rigira un po' ma ora riconosco il respiro del sonno.
Dorme. Russa.
Ce l'ho fatta.
NO! Non esultare, esci come un ninja dalla stanza, accendi la radio e prega.
Nessun richiamo.
Imbeliniamo anche Adelaide nel lettino, e tutto tace.

Sarà Adelaide a svegliarsi nel cuore della notte, una brutta abitudine che ormai perdura da molte settimane. Da Ginevra solo un lieve mormorio verso le cinque...mi attacco alla radiolina pregando, e tutto torna a tacere. Aldilà del muro della notte e della mia strana insonnia, oltre i confini del divano trasformato in letto, c'è la mia primogenita che fa la sua prima notte senza ciucci.
E al risveglio è tranquilla, sorride a colazione, quando le ricordiamo che ha dormito senza ciucci, come i grandi.

Lo so che non finisce qui, e che potrebbero esserci crisi anche future, ma ormai il solco è segnato e indietro non si torna...per scaramanzia, non aggiorno ancora gli stop post, ma conto di farlo in un prossimo futuro!

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