Di fuochi, di vortici, di fiori nei vasi...

Questo blog ha da poco compiuto 4 anni; è il mio figlio primogenito maschio, con lui ho vissuto 48 mesi di gioie, sorrisi, lacrime, caldo, freddo, compagnia, solitudine, amore, rabbia, conforto, sconforto, estati, inverni, sole, neve, bellezze e schifezze, picchi di felicità e punte di terrore. Qui dentro ci sono dei pezzi di vita, e questa pausa NON è un epitaffio, non è un epilogo, non è una fine. 

E' un paradosso: nei 16 giorni (e altri ne passeranno) più movimentati e carichi di notizie, cannonate emotive e spunti per scrivere un nuovo capitolo, questo diario di famiglia resta vuoto, silenzioso. In queste settimane in cui la vita ci ha travolto, con i suoi vortici, questo spazio si è cristallizzato, congelato forse per riaprirsi con un nuovo inizio, un nuovo esodo di sensazioni.

Quando le buche che infastidiscono la strada di fronte a noi saranno ripianate, tutte o quasi, bene o "meno peggio".

Sento il richiamo del blog ma è ancora un soffio. Devo prima tenere al riparo il vaso costruito in questi anni, e riempito all'orlo, ora trabocca; e custodirlo in un posto sicuro e affiancarne ad esso un altro, sempre nella stessa teca, ma vuoto, e aperto, per contenere tutto il resto, nuove fiori che crescono ineluttabilmente.

Mi aspetto uno di questi domani, quando sarà tempo, per dire cos'è c'è stato sotto questo sole di fuoco.

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