Quei weekend troppo corti



L'avevo scritto in passato, il periodo scolastico porta con sé una drastica riduzione dei weekend lunghi. Quelli che anche senza festività di mezzo, se si riescono a prendere due giorni di ferie, se ne fanno quattro di vacanza. Venerdì-Lunedì. Noi che viaggiamo in camper siamo abituati anche ai viaggi mordi e fuggi; le bimbe invece, non essendo ancora abituate alle regole del mondo, quando si parte vorrebbero stare in giro sempre "un giorno in più."

Domenica, al tramonto, di ritorno dall'Emilia, ci hanno messo un po' ad accettare il concetto della vacanza breve. Siamo partiti sabato, abbiamo dormito solo una notte con Cricchetto (il camper...per chi ancora non lo sapesse), perché torniamo già a casa?

Proteste vibranti provenivano dalla dinette. Proteste giuste, dal loro punto di vista, e pure dal nostro...in camper ci stiamo sempre volentieri anche quando io mi comporto da completo squilibrato, qualcosa da salvare c'è sempre e la voglia di ripartire (o di fermarsi "ancora una notte") è ai massimi.

Eppure, questa scuola materna è ormai cominciata (e a dire il vero papà e mamma non hanno più così tante ferie da giocarsi) e quindi rincasare domenica sera diventa la normalità. Alla fine anche loro, tra giochi e disegni - sempre rigorosamente cinturate e sedute sui seggiolini - hanno preso con filosofia il rientro, consentendoci di guidare con serenità.

Un po' meno sereno il rilascio a scuola, ieri mattina (ma stamattina meglio, dice la mamma). L'inserimento di fatto è finito, quindi il distacco dalla mamma è piuttosto rapido. A quanto ci dicono le maestre (e le bimbe stesse) finito il pianto, la mattina scorre tranquilla. Per ora non si sono ancora fermate a mangiare, ma Ginevra è parecchio incuriosita (ormai gli altri bimbi si fermano già) e Adelaide, di solito, con una forchetta in mano e la bocca piena è sempre di buon umore... vedremo!


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