La terza infanzia

Non le piacciono i compiti in cui bisogna tratteggiare lettere e numeri, li detesta proprio, preferisce scrivere in totale libertà. Fa i capricci se c'è il riso nel piatto. Non le piacciono i pomodori, ne mangia pochi e solo quelli dell'orto. Quasi tutto il resto lo mangia, ma è un po' troppo schizzinosa per i miei gusti. Si veste e sveste da sola, si lava da sola. Va matta per Frozen e la colonna sonora, ma anche per Vorrei ma non Posto, e negli occhi di papà per Elisa e per la Sampdoria. Quando descrive una situazione accaduta, fa la scenetta e replica i gesti intitolando nomi e azioni. Alcune cose le dice sottovoce, con la mano sulla bocca, pensando davvero che gli altri non sentano. Sgrida la sorella imitando le nostre voci e i gesti. Intuisce dal mio tono di voce se sono sereno o arrabbiato. Ormai da tempo va in bici senza rotelle, in camper vorrebbe dormire nel letto di sopra ma non protesta perché vuole troppo bene ad Adelaide. Non la entusiasma camminare, è bravissima a basket, per quest'anno ci "accontentiamo" di ginnastica artistica: dopo il primo allenamento di prova avrebbe voluto una coppa, chissà se un giorno ne vincerà davvero una. Sta migliorando nel disegno fine, sempre meno grossolana e sempre più precisa nei confini dei disegni e nella scelta dei colori. E' altissima. Ha dei capelli foltissimi, ci metto una vita ad asciugarli col phon, lei non me lo dirà mai ma il momento dell'asciugatura le piace, anche se dopo un po' si stufa e se sono ancora umidi e bisogna ripassarli fa i versacci. Vuole fare i buchi all'orecchio per mettere gli orecchini, si è organizzata con la mamma per chiedermelo allo sfinimento fino al mio sì, e quando ho accettato ha cominciato ad avere paura ("una mia amica ha detto che fa male"). Eh sì, ha le sue amichette, e anche un, ehm, ehm cough, cough, amichetto. E' una guida, un faro, per Adelaide, che aspetta che sia la prima a decidere e poi si adegua, la segue come un'ombra. Lei tiene molto al suo ruolo di sorella maggiore, è la sua custode, la difende quando la sgridiamo, la consola quando piange, ride alle sue battute e alle sue piccole follie.

Non sarà speciale agli occhi del mondo, non farà cose che altri bimbi non fanno, ma ogni passo che ha mosso gliel'ho visto muovere, ogni lacrima che ha versato l'ho vista cadere, ad ogni gioco con cui ha giocato, ho giocato anche io, ogni foglio che ha colorato l'ho guardato con attenzione, ad ogni sorriso che mi ha fatto ho sorriso di rimando, dopo ogni sgridata abbiamo fatto pace...

...c'è qualcosa di più compiuto, definitivo e totalizzante nella vita?

Auguri mia cara primogenita...:-)


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