L'ultimo weekend senza obblighi

Io me lo ricordo, l'esame di quinta elementare. Non era una formalità. Avevo preparato diversi argomenti, fatto ricerche, studiato. Sono emozioni e sensazioni che vanno vissute per prepararsi davvero al mondo degli adulti. E i compiti delle vacanze erano un impegno formativo, costante.

Ora leggo che in Italia si sta sperimentando "l'estate senza compiti a casa", e ricordando che sono state di fatto abolite le bocciature in tutto l'arco della scuola dell'obbligo, nonchè gli esami della primaria, mi viene da pensare che l'unico dovere rimasto agli alunni sia quello della frequenza.

Obbligatoria di certo, ma sufficiente per formarli, mi chiedo? Senza esami, senza la continuità dei compiti estivi, non si svaluta drasticamente il percorso scolastico? Ci sono già tanti laureati su facebook alla scuola della vita, e purtroppo ne subiamo le conseguenze ogni giorno, con la diffusione sempre più alta di notizie bufale che arrivano per vere sui nostri smartphone e talvolta fino ai telegiornali. Vogliamo aggiungere altri analfabeti funzionali alla già folta schiera, dequalificando un'istituzione fondamentale come quella scolastica?

La scuola pubblica italiana era un gioiello del nostro Paese, e a mio avviso lo è ancora, perché resta in piedi, nonostante le botte prese, grazie a quella quota di docenti e dirigenti che vivono il proprio lavoro come una missione.

I diritti e doveri erano principi che un tempo si studiavano, la materia era l'educazione civica. Uno dei tanti pezzettini che si sono persi per strada.

E ora vedo Adelaide, all'alba del suo ultimo weekend senza obblighi, e spero che sul suo cammino incontri le migliori maestre, educatori, docenti. Spero che lei non si faccia travolgere dall'ondata di pressapochismo e improvvisazione che ci fa ormai annaspare, e che abbia una irrefrenabile voglia di imparare e di conoscere. Non mi viene in mente un augurio migliore a pochi giorni dai sui primi passi in prima elementare.


Commenti

Post più popolari