About/Around me


Ho apprezzato la presenza, negli altri blog genitoriali, di una pagina di presentazione in cui solitamente chi scrive presenta brevemente sè stesso, la propria famiglia e il proprio blog.

Credo sia un modo per avvicinarsi a chi legge, ecco dunque la mia "about&around me".



All'alba del mio trentunesimo compleanno, ho fatto un po' di introspezione: mi sono scrutato dentro, dietro, e anche avanti, chiedendomi chi sono io, e la risposta non è stata banale. Mi sono guardato allo specchio e ho visto le cose che amo, quelle che mi fanno dire che non sono qualcun'altro. Ho fatto un piccolo elenco, che rappresenta me stesso, l'io più intimo. Dunque, pensando a ciò che mi piace, in rigoroso ordine casuale, posso dire che io sono...

...L’Argentina, che me la sono anche tatuata (chi? tatuato io? a volte devo toccarmi la spalla per capire che l'ho fatto davvero) sulla pelle nel suo simbolo centrale, il sole de Mayo che illumina la sua bandiera. Esserci stato e volerci tornare. 

...La Sampdoria, l’eredità passionale di mio padre. Dalla radio allo stadio, stare in gradinata con gli amici è ancora qualcosa di sublime.

...Arancia Meccanica, un’icona di un modo impossibile di vivere la vita, ma per questo affascinante. E soprattutto una condanna all’indifferenza, agli stereotipi. "Tutti si interrogano sul perché del male, ma nessuno si fa domande sul perché del bene". 

...Van Gogh che metteva dolore nei sui quadri blu scuri ma illuminatissimi e illuminanti. C’è speranza in quelle stelle, ed è così che vorrei affrontare ogni giorno, anche se talvolta è il nero a prevalere. 

...Il Pesto, come lo faceva mio nonno col mortaio. L’odore marmoreo del basilico schiacciato. 

...La Focaccia. Vivrei di focaccia, abbasso il pane. Quella secca, quella piena di strutto, quella untissima ma anche quella neutra. 

...La Mia Famiglia, che è come dire il meglio di me elevato al cubo. La mia famiglia è più di tutto ed essere padre è un’estasi. ...Mia moglie, che più di ogni altra è la persona che mi ha fatto emergere da una vita che...non so come sarebbe andata. ...Le mie bimbe. Basta dirlo, senza aggiungere altre parole a quelle che già scrivo.

...Genova, anche se a volte la bestemmio, la adoro. Un giorno andrò via, ma la piangerò per qualche minuto in tutti i tramonti lontano da lei. 

...Scrivere. Perché quando mi chiedono ma tu cosa sai fare, è la prima risposta che mi viene in mente. E soprattutto è vera. 

...Il Camper, amore tardivo e trasferito da mia moglie a me. Un modo di vivere il mondo, un modo di pensare alla vacanza, un modo che mi appartiene. Io adoro programmare viaggi, leggere i posti sulle guide e visitarli online prima di andarci. E sapere che posso salire sul mio Cricchetto e andare, per un giorno o più, a vivere da qualche altra parte. 

...La Birra. E dire che dovrei odiarla, per quanto male faceva a mio papà. Sarà perché lui mi faceva bere solo la schiuma, mi è rimasta questa voglia di birra. Sì, mi piace la birra e vorrei avere un birrificio tutto mio. 

...Viaggiare, oltre le possibilità del camper. Prendere un aereo e vedere altri continenti. Mi manca l’Africa, e poi vorrei ripartire da dove ho cominciato: 1997, Stati Uniti D’America. Poi tanta Europa, poi Canada, poi Australia, poi Sudamerica. Poi ancora Europa e poi vorrei ricominciare ancora. 

...Bergeggi, l’isolotto e l’area camper e i Bahia Blanca. Una seconda casa consacrata nell’estate 2008. 

...Rock'n'roll. La speranza che gli Oasis prima di morire si riuniscano, per poterli vedere e sentire nella loro patria.

Dunque, detto questo, buongiorno :-)

Io sono Massimiliano, papà di Ginevra e Adelaide, nate rispettivamente a Novembre 2010 e Gennaio 2012. Il primo nascituro della famiglia in realtà è questo blog, che ha visto la luce il 18 Giugno 2010 con questo post. Il titolo - Anche i papà hanno il pancione - fu la naturale conseguenza dell'aver sentito per la prima volta mia figlia muoversi dentro mia moglie. Avvertii che quel pancione era anche mio, in qualche modo.

E nel blog, un contenitore, come lo è il pancione, sto riversando tutto ciò che è accaduto da quel momento in poi, cercando di personalizzarlo, senza tenere un semplice diario della gravidanza e della genitorialità. Il blog mi ha dato l'opportunità di conoscere altre mamme e papà blogger (nella pagina Eccetera ho messo qualche link), ma prima di tutto di riflettere e ripensare ogni giorno al mio ruolo di papà.

Credo mi sia stato utile nei momenti più difficili, perchè quello di "mettersi al pc e scrivere" è un momento magico in cui stempero eventuali tensioni e disagi.


Il blog è quindi il vero nato dalla pancia di papà, mentre è la mamma Valentina ad aver dato alla luce le nostre due piccoline; una mamma, moglie, compagna, che in tutti questi anni è riuscita nell'impresa di farmi migliorare, e di farmi credere in me stesso più di quanto lei stessa forse non si sia accorta. Senza di lei non solo non sarei padre, ma probabilmente non sarei ancora Uomo.


Così, sono arrivato in fondo a questa pagina. Il racconto prosegue su questo spazio, che sta diventando "professionale" tanto da avere anche un logo (qui a fianco) e una fan-page su Facebook.
A volte mi chiedo se avrà mai fine, se ci sarà mai un ultimo post...quando le bambine saranno grandi? Quando impareranno a leggerlo? Quando potranno "prenderlo in eredità" e scrivere a loro volta un blog da mamme? Chissà. Per ora resta un luogo per me indispensabile dove dire al mondo che un papà sta crescendo.








Se volete anche sentirmi parlare (mi vergogno tantissimo) incredibilmente una radio locale del Lazio ha scovato il mio ligure blog e mi ha chiesto una breve intervista nel programma "genitori si diventa". E altrettanto incredibilmente io ho accettato. L'intervista (registrata) è andata in onda l'1 Luglio 2015 ma non ho avvisato nessuno (la mia introversa coscienza mi ha fatto dimenticare).

Nonostante la voce rotta e funebre, riascoltandomi ho anche scoperto di aver detto cose che hanno un minimo di logica (almeno quello).

"Buon" ascolto...:-)

(download mp3)


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